lunedì 6 dicembre 2010

Pike Welfare parte 1: slamare e maneggiare un luccio

di Stefano Vallongo

L'argomento dei due articoli che seguono probabilmente non entusiasmerà come un articolo sulle tecniche o sulle attrezzature ma risulta utile sia per un pescatore di esperienza che per un novizio della pesca al luccio. Leggete questo articolo con attenzione e confrontatevi su questi argomenti con i vostri compagni di pesca. Sapere come maneggiare i lucci permetterà a più pesci di sopravvivere e riprodursi e quindi a tutti noi di catturane di più negli anni a venire.

L’approccio al pesce
Dopo tanti lanci e prove ecco che il luccio fa la sua comparsa, con la sua mangiata e la sua difesa inconfondibile. Il momento della cattura può sembrare il concludersi di un ciclo, ma è proprio qui che in verità per molti pescatori cominciano i problemi. Prima di metter mano ad un luccio è necessario accertarsi che si sia arreso completamente. Se il luccio apre le branchie o ondeggia la testa è segno che ha ancora delle energie residue ed onde evitare spiacevoli conseguenze è meglio attendere ancora qualche secondo prima di salparlo.E’ opportuno comunque ricordare che per il bene del pesce è meglio non prolungare troppo i tempi di combattimento e opporre sempre alla strenua difesa del luccio un combattimento altrettanto vigoroso.Forzando il pesce in combattimento grazie all’ uso di canne potenti e solo di robusti trecciati accoppiati sempre a cavetti di ottima qualità, si diminuirà lo stress dell’ esocide facilitandone la ripresa della vita e la sopravvivenza dopo la cattura.Di qualsiasi taglia sia il pesce, è consigliabile che il combattimento del luccio non superi il minuto di tempo.
L’ uso del guadino
Non esiste un metodo standard nel salpare i pesci ed è sempre opportuno valutare al momento sul “da farsi”. Se peschiamo da riva o dalla barca ci possiamo comportare i modi anche molto differenti, ma sempre usando il buon senso, per recare meno danni possibili al pesce e a noi stessi.Se stiamo pescando dalla sponda durante il combattimento è meglio già visualizzare un punto comodo dove salpare il pesce, evitando di metterlo a terra dove sono presenti rocce, rami o fanghi che possono ferire o far male al pesce. Anche se è sempre meglio evitare di appoggiare i pesci a terra, se la riva è erbosa e se la slamatura non è delle più facili potete anche adagiare il pesce sull’ erba e slamarlo nel miglior modo possibile.Pescando dalla barca munitevi di un guadino di grandi dimensioni, ne esistono di molti tipi, ma i migliori sono quelli con rete gommata usati da molti muskie hunter. Vanno bene anche guadini con maglia di rete spessa ma sono da sconsigliare quelli a maglia troppo fine nei quali spesso si incastrano le ancorette che possono imbrigliare il pesce. Si trovano in commercio guadini costruiti con rete fatta con materiale tipo monofilo da pesca o materiali similari che arrecano notevoli danni al muco e alle squame dei pesci.In linea di massima è consigliabile guadinare solo i lucci di taglia (da 80 cm in sù) poiché a causa della loro forza, è più probabile che ci possano sfuggire di mano. Come equipaggiamento da barca munitevi anche di un materassino da carpfishing, riponendolo in una zona sgombra da attrezzatura. Un materassino è il luogo più adatto nel quale riporre un esocide di buona taglia per procedere alla slamatura evitando così di farlo sbattere e perdere meno muco possibile.Un metodo che ho testato negli ultimi anni sembra comunque essere il più semplice ed efficace. Tuttavia con l’accrescere dell’esperienza sul campo e con scambi di vedute tra pescatori i metodi possono evolvere trovando nuove e migliori soluzioni.
  1. Mentre un pescatore combatte un pesce di taglia il suo compagno di barca prepara velocemente guadino,pinze, macchina fotografica e attrezzi per la misurazione
  2. Una volta che il pesce comincia a cedere le armi viene accompagnato dal pescatore dentro il guadino che rimane ben affondato in acqua e il più orizzontale possibile.
  3. Il pesce guadinato viene lasciato qualche secondo in acqua dentro il guadino finchè non smette di dimenarsi.


















  1. Potete procedere alla slamatura del pesce opercolandolo con una mano e slamandolo con l’altra ma lasciando in acqua dentro al guadino




















  1. Una volta slamato, gli potete fare qualche foto, misuralo velocemente e infine rilasciarlo.


Nel caso vogliate salpare il pesce prima di slamarlo se non avete un ampio materassino, è meglio farlo senza mai appoggiarlo in barca, tenendo pesce e guadino sollevato.Mentre un pescatore mantiene il guadino sollevato con il pesce dentro, l’ altro provvede alla slamatura, solo alla fine il pesce viene tolto dal guadino per qualche foto e una veloce misurazione.


E’ comunque opportuno ricordare che il pesce va rilasciato nel suoambiente massimo entro 2 minuti dalla sua cattura.Con questi metodi si evita al luccio di incorrere in cadute in barca o sul terreno, poiché nel caso il pesce cominci a dimenarsi durante il salpaggio e la slamatura il pescatore può lasciarlo scodare dentro il guadino sollevato riducendo al massimo i danni. In più può succedere che il pesce si slama dentro il guadino facilitandoci tutta l’operazione.
La presa opercolare
Nel maneggiare un luccio la presa più indicata e che ogni pescatore deve saper fare è la presa opercolare. Prima di praticarla bisogna riporre la propria attenzione sulla posizione dell’esca artificiale, degli ami o delle ancorette. In seguito andremo ad impugnare il luccio dal lato libero dagli ami con la mano, infilando la mano tra l’ultima branchia esterna e la guancia del pesce.Una volta che le dita si trovano dentro la bocca bisogna appoggiarle centralmente sulla lingua facendo pressione su queste con il pollice, dito che rimane all’esterno, sotto la bocca.












Se riuscite, sarebbe meglio non premere il pollice con il polpastrello ma fletterlo















poiché data la fragilità della parte inferiore della bocca degli esocidi è possibile perforare la bocca con il dito o con le unghie. Nei lucci di taglia si può infilare anche tutta la mano, ma in quelli piccoli è meglio infilare solo indice e medio. 

 



Questa presa è sicura sia per il pesce che per il pescatore e permette di impugnare saldamente il luccio anche in caso che si dimeni. L’utilizzo della presa opercolare aiuta anche ad aprire la bocca del luccio, solo esercitando una leggera pressione.
Gli errori più comuni :
  • l’infilare le dita tra le branchie del luccio può provocare lievi escoriazioni alle mani ed esporre il pesce a possibili lesioni di una o più branchie.
  • Non premendo il pollice suindice e medio si può far incorrere tagli alle dita da parte dei denti e lesive cadute del pesce.
  • Nei piccoli esemplari è sempre meglio non infilare le dita troppo profondamente poiché si può portarle troppo vicino ai canini dell’ arcata inferiore.
L’utilizzo di apribocca è consigliabile nelle pesche con esche naturali o con i piccoli artificiali che a volte vengono ingoiati profondamente. L’apribocca deve essere di ottima qualità e può anche servire per apprendere correttamente la presa opercolare. Una volta che si è imparato a maneggiare l’esocide, ci si renderà presto conto che l’uso dell’ apribocca risulta superfluo.
Una presa alternativa “di primo approccio “
In certe situazioni potete utilizzare una presa diversa dall’ opercolare: vediamo quale.Questa presa è effettuata impugnando il pesce dorsalmente con pollice da una parte e l’ indice dall’ altra, nell’ attaccatura tra il corpo, la testa e le branchie.


Può essere utilizzata per salpare e slamare in acqua pesci di piccola taglia, soprattutto in casi di slamature semplici o di esche puntate fuori bocca. Potete lasciare la parte posteriore del luccio in acqua e aiutandovi con questa presa con una mano, slamare il pesce con l’altra. Slamato il pesce potete riossigenare e rilasciarlo velocemente sempre con questa presa. Buona parte delle slamature che effettuo ogni giorno su pesci piccoli avviene proprio in questo modo.Potete anche usarla come presa di “primo approccio” nel caso che il luccio abbia ingoiato esche con grosse ancorette questo perlopiù per sincerarsi della posizione dell’esca in bocca al pesce, per poter poi impugnare il pesce con la presa opercolare dal lato sgombro da ami.



Altre tipologie di prese, soprattutto quelle che non garantiscono una salda presa, sono da sconsigliare, poiché possono essere lesive sia per il pesce che per noi stessi.Purtroppo ultimamente è diffuso l’uso di boga grip o di pinze similari, che per maneggiare i lucci sono assolutamente da evitare, poiché arrecano lesioni alla bocca e aumentano la possibilità che avvengano altri incidenti. Non è un caso sporadico, ma succede che boga o altri ganci possano cadere in acqua attaccati alla bocca del luccio mentre lo si maneggia, provocando inevitabilmente la morte del pesce.